martedì 20 novembre 2012

Quando la campagna è qualunquista



Ho sempre condiviso gran parte delle battaglie di Greenpeace. Come non sostenere la “lobby buona” quando convince le multinazionali a non distruggere più le foreste per l'olio di palma o le aziende hi-tech ad eliminare gradualmente le sostanze tossiche dai propri prodotti?
Ma, questa volta, lo slogan proprio non va. Ieri, infatti, è stata lanciata la nuova campagna “Io non vi voto”, con relativa piattaforma web www.IoNonViVoto.org.
A Roma sono spuntati come funghi manifesti raffiguranti i volti dei politici nostrani. E una domanda “sei amico del petrolio e del carbone?” La mission della campagna è una e chiara (e ci piace): la sfida alla politica fossile. Ma perché inneggiare alla già dilagante antipolitica?
Il difetto non è, quindi, nella sostanza, ma nella forma. «Non è un messaggio astensionista – scrive Greenpeace, quasi a mettere le mani avanti rispetto ad uno slogan di cui forse lei per prima non è convinta – ma l'occasione giusta e imperdibile per porre delle condizioni chiare e inequivocabili ai candidati alle prossime elezioni».
E invece, a pochi giorni dalle primarie del centro-sinistra, il messaggio sembra più che mai stonato. In un momento in cui c’è forte bisogno di recuperare la buona politica, la partecipazione, il civismo, inneggiare alla sterile contrapposizione pare davvero l’ultima cosa di cui l’Italia ha bisogno.
Sarà pur vero – e lo è – che il panorama politico italiano attuale non offre entusiasmanti prospettive. Sarà pur vero – e lo è – che molti dei nostri politici sono spesso stati colti con le mani nella marmellata di interessi sporchi, corrotti e controproducenti, anche e soprattutto in tema ambientale ed energetico. Ma un messaggio del genere, generico e generalizzante, non aiuta a salvare quello che c’è da salvare, scavando un fossato sempre più profondo tra cittadini e gestione della cosa pubblica
Senza contare che il motto fa di tutt’erba un fascio: tra i politici “additati” c’è anche Nichi Vendola, la cui attenzione per i temi dell’energia pulita, delle rinnovabili e della Green Economy è proverbiale (basti leggere il programma del Governatore della Puglia, alla voce “Energia”: «la diffusione delle energie rinnovabili elettriche può trasformare l’Italia in un paese libero dal ricatto – politico, oltre che economico – di carbone ed energie fossili»). 

Nessun commento:

Posta un commento